Too Old Too Contemporary (2025)

Dioniso e La Nuvola. L'informazione e la critica teatrale in rete: Nuovi Sguardi, Nuove Forme, Nuovi Pubblici

Danilo Lo Piccolo

Attraverso le possibilità del fare. Una rassegna di arti visive per Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, Antipodes Edizioni E-book, Palermo 2019, 2019

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Tra Fiandre e Italia: Rubens 1600- 1608

Margherita Piccichè, Luca Longi

Margherita Picciché, Luca Longi, 2020

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La pittura fiamminga e Antonello da Messina nelle Vite di Francesco Susinno

Valter Pinto

Corrispondenza e scambi tra il Mediterraneo e le Fiandre: la cultura artistica in Sicilia tra Medioevo e Rinascimento, 2020

Prime aperture sull'importanza dell'arte fiamminga nelle Vite di Susinno, la maggiore fonte siciliana per la storia dell'arte, attraverso l'analisi della biografia dedicata ad Antonello da Messina.

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Un "quadro rarissimo Van Eyck" e altre altisonanti attribuzioni. Intorno alla fortuna degli artisti d'Oltralpe in Sicilia. In: (a cura di) R. Carchiolo, M. Parada Lopez, Corrispondenza e scambi tra il Mediterraneo e le Fiandre: la cultura artistica in Sicilia. p. 121-131, Palermo 2020

Barbara Mancuso

Corrispondenze e scambi..., 2020

CIP-Biblioteca centrale della Regione siciliana "Alberto Bombace" © 2020. Regione siciliana, Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana, Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana. Divieto di riproduzione. Edizione fuori commercio. Vietata la vendita.

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Danilo Lo Piccolo - Fuori dall’ombra. Strategie e prospettive per la riqualificazione e la promozione della chiesa di Santa Maria del Piliere di Palermo

Danilo Lo Piccolo

Gestione, valorizzazione e promozione dei Beni Culturali. Esperienze a confronto Atti della Giornata di studi, 2018

Nella città metropolitana di Palermo sono molte ormai le associazioni che gestiscono beni monumentali di proprietà della Curia, come chiese, oratori, monasteri e palazzi. Questo articolo pone l’accento sui risultati positivi ottenuti da parte dell’Associazione degli Amici dei Musei Siciliani, attiva nel territorio da diversi anni, presentando alcune delle scelte e delle iniziative svolte all’interno della chiesa di Santa Maria del Piliere, uno dei numerosi beni affidati dalla Curia di Palermo.

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La Croce astile di Johannes de Cioni nel Museo Diocesano di Mazara del Vallo

Francesca Paola Massara

Chiaromonte. Lusso, prestigio, politica, guerra, e devozione nella Sicilia del Trecento. Un restauro verso il futuro, 2020

La Croce astile di Johannes de Cioni nel Museo Diocesano di Mazara del Vallo, contributo nel catalogo : "Chiaromonte. Lusso, prestigio, politica, guerra, e devozione nella Sicilia del Trecento. Un restauro verso il futuro", ed. Università degli Studi di Palermo, 2020

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LA CERAMICA IN SICILIA

Rosalba Panvini

Nella preistoria forma e decori della ceramica erano frutto di gesti che avevano per lo più un carattere ripetitivo e si tramandavano in modo quasi rituale. La ceramica siciliana non fa eccezione a questa regola. La decorazione, per lo più consistente in motivi geometrici lineari e, più raramente, curvilinei, varia dalla grandissima libertà sintattica dello stile di Serraferlicchio, dell'età del rame, dove clepsidre, tremoli, fasci di linee si dispongono con grandissima libertà sul corpo del vaso, alla ceramica castellucciana dell'antica età del bronzo dove gli stessi elementi sono sottoposti ad una rigida geometria. L'elemento astratto o geometrico in ogni caso è quello predominante. Di tanto in tanto, però, sulla ceramica appaiono elementi figurativi umani e più spesso animali dovuti alla voglia del ceramista di fare qualcosa di diverso dal solito. A volta variando semplicemente uno degli usuali motivi decorativi si ottiene un occhio, un ricciolo o cambiando di poco la forma di un'ansa appare il muso di un animale. Gli artisti utilizzavano le lettere di un vocabolario già noto e solo attraverso una leggera variazione potevano volere semplicemente ricordare i loro animali domestici o forse attribuire a questi figure un significato particolare. Parole chiave: Preistoria, ceramica, figure, Sicilia, occhi During prehistoric times, ceramics shape and decorations were the result of gestures that mostly had a repetitive character and were handed down in an almost ritual way. Sicilian pottery is no exception to this rule. The decoration, mostly consisting of linear and, more rarely, curvilinear geometric motifs, varies from Copper Age Serraferlicchio style, where clepsidras, tremolos, and lines are arranged freely on the body of the vase, to the EBA castelluccian pottery where the same elements are subjected to a rigid geometry. The abstract or geometric element in any case is the predominant one. From time to time, however, human and more often animal figurative elements appear on the ceramics. Sometimes by simply varying one of the usual decorative motifs you get an eye, a curl or by slightly changing the shape of a loop, the face of an animal appears. The artists used the letters of an already known vocabulary and only through a slight variation could they simply want to remember their pets or perhaps give these figures a particular meaning.

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Le opere della chiesa della Badia di Caccamo

salvatore anselmo

Sacra et pretiosa. Oreficeria dai monasteri di Palermo Capitale, catalogo della mostra (Palermo, monastero di Santa Caterina al Cassaro, 28 dicembre 2018-31 maggio 2019) a cura di L. Bellanca, M.C. Di Natale, S. Intorre, M. Reginella, Palermo, Palermo University Press, pp. 187-189, 2019

Il contributo esamina le opere custodite nella chiesa di S. Benedetto, nota come Badia, di Caccamo, centro della provincia di Palermo. Si tratta di un edificio monastico appartenente alle monache benedettine che custodisce dipinti, stucchi, monumenti funebri, intagli e altre pregevoli opere realizzate tra il Cinquecento e il Settecento alcune delle quali commissionate da monache e badesse. Tra queste ultime Honufria Fara Lombardo che, figlia del barone della Scala e Manchi don Onofrio Lombardo, nel 1669 fa realizzare l’ostensorio in argento arricchito di diamanti e topazi ora custodito in Chiesa Madre.

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Sculture e intagli dal XV al XIX secolo nelle chiese francescane delle Madonie

salvatore anselmo

Opere d'arte nelle chiese francescane. Conservazione, restauro e musealizzazione, a cura di M. C. Di Natale, Quaderni dell'Osservatorio per le Arti Decorative Maria Accàscina, collana diretta da M.C. Di Natale, n. 4, Bagheria, Plumelia Edizioni, pp. 48-66., 2013

Il saggio esamina le sculture e gli intagli lignei conservati nelle chiese francescane della Madonie, centri della parte settentrionale della Sicilia. Sono opere realizzate dal XVI al XIX secolo da vari scultori come Frate Umile da Petralia Soprana, Frate Innocenzo da Petralia Sottana, Frate Benedetto da Petralia Sottana, Frate Ludovico da Calascibetta, Filippo Quattrocchi e Gaspare Castelli. Si tratta perlopiù di custodie lignee, di Crocifissi e di sculture raffiguranti santi legati all'ordine francescano

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Teorie della conservazione dell'arte contemporanea

Francesca Valentini

Tesi dottorale Università Roma Tre 2009 https://arcadia.sba.uniroma3.it/handle/2307/3905 https://arcadia.sba.uniroma3.it/bitstream/2307/3905/1/Tesi.pdf

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Author: Zonia Mosciski DO

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